venerdì 26 agosto 2011

Tèchne, il comico [1985]

 L'argomento dovrebbe essere un felice pretesto: magari neanche preannunciato, un semplice contenitore di formulazioni diverse con materiali diversi. 
1. La poesia come macchina per fare i rumori e la poesia come macchina per cancellare i rumori. Mandateci poemi-ronzio. Saggi sul RONZIO. Un numero dedicato al RONZIO e a chi ci RONZA attorno.
2. Fine dell'ANTROPOMORFO. Perché ciò che scriviamo tende ad assumere perfettamente la forma del corpo? e non quella della testa? questa sconosciuta? Saggi sulla Testa, sul testo e sul testicolo. Brevi poemi testicolo. Testicoli di tutti. Anche i pittori.
3. La VENTOSA. Critica della critica come ventosa.
4. La copiatura oggi. Antologie di testi copiati. Da chi avete copiato? Il mistero. La copiatura nascosta. Il tale e quale reinventato.
5. Vivacità del Fast food contro la cd. cucina.
6. Esperienze narrate o registrate del salotto. Esistenza precaria del salotto. È finito il Drink? Numero estremamente vivace, dedicato al BRINDISI. Inviateci i vostri ultimi brindisi (anche funebri).
7. Valery e la matematica. L'encomio della logica. [Parola incomprensibile, n.d.r.]. L'INDETERMINAZIONE e l'immagine.
8. L'intuizione come progetto dell'operatore interno. Esiste ancora una poesia morale? L'immoralità: racconti e lettere delle suore di clausura.
9. Tema: “Ogni grand'uomo ha i suoi discepoli, ma è sempre Giuda che gli scrive la biografia” (Oscar W.). I vangeli secondo Giuda e Giuda secondo la lett. contemp.
 Mi fermo per non fare un decalogo. (Anche: mandate i vostri decaloghi). [...]
 Perché non si parla più della virgola? Preferisci - dopo il parere medico-legale - che gli autori ITALIANI & FRANCESI ipotizzino - secondo le poetiche più recenti - il volto, il comportamento e l'utopia del Mostro di F.
 Capisco che la lett. italiana ha bisogno di globuli rossi e che è inutile, per tutti, nutrirsi del testo del testo del testo. Il testo è espanso attorno a noi con giornali, cinema, pubblicità e la chiacchera. I significati rimbalzano e il significante è sempre più piccino. [...]
 Sto pensando: recuperare il “comico”? Magari in antologie, quando tutti si aspettano dal poeta noie, impercettibili sublimi, sublimature. Il comico dopo il non-sense.



da una lettera inviata alla redazione di Tèchne da Corrado Costa il 25 settembre 1985

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